Introduzione:
Nei pittoreschi paesaggi della regione mediterranea, l'olivicoltura è una tradizione di lunga data, che produce non solo frutti ma anche residui spesso sottoutilizzati. Tuttavia, Surfoly, un modello aziendale innovativo e sostenibile, è destinato a rivoluzionare il modo in cui operano i frantoi, i produttori di mangimi e gli agricoltori-allevatori di questa regione. Questo progetto lungimirante, finanziato dall'UE attraverso l'agenzia PRIMA, non si limita a nutrire gli animali, ma alimenta un'economia circolare a vantaggio di tutte le parti interessate.
L'essenza di Surfoly:
Al centro di Surfoly c'è un concetto trasformativo: la produzione di biochar dai residui di olive e il suo utilizzo per filtrare le acque reflue dei frantoi. Questo approccio innovativo non solo mitiga le preoccupazioni ambientali, ma porta anche alla produzione di biochar arricchito di polifenoli.
Biochar: Un cambio di gioco:
Il biochar, il punto focale di Surfoly, svolge un ruolo fondamentale in questa iniziativa ecologica. Derivato dai residui di olive, ha una duplice funzione. In primo luogo, riduce in modo significativo la domanda chimica di ossigeno (COD) delle acque reflue dei frantoi, assorbendo i polifenoli. Questo non solo riduce al minimo il loro impatto inquinante, ma ne aumenta anche l'utilizzabilità come fertilizzanti o per uno smaltimento sicuro.
Polifenoli per il benessere degli animali:
Il carbone arricchito di polifenoli, un sottoprodotto di questo processo, è più di una semplice gestione dei rifiuti; ha proprietà antiossidanti che possono ridurre efficacemente le emissioni di metano dei ruminanti. Di conseguenza, viene aggiunto alla sansa essiccata, ricavata dai frantoi, per creare una miscela ricca di sostanze nutritive. Questa miscela viene poi pellettizzata e utilizzata come ingrediente chiave di una nuova formula studiata per pecore e capre, per migliorare il benessere degli animali e ridurre l'impatto ambientale.
Coltivare ricchezza per le comunità mediterranee:
Surfoly non si ferma solo ai processi innovativi. Si tratta di creare ricchezza per le comunità mediterranee promuovendo un'economia circolare. Grazie all'integrazione di piccoli ruminanti, come pecore e capre, negli oliveti, il biochar digerito viene rilasciato nei campi, fungendo da pozzo di carbonio. Questo approccio olistico è vantaggioso sia per l'ambiente che per gli agricoltori locali.